CEGLIE MESSAPICA – Un importante passo avanti per il Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica: a partire da lunedì prossimo, la ASL di Brindisi riattiverà la riabilitazione in piscina, potenziando così l’offerta terapeutica per i pazienti. La notizia, annunciata dal consigliere e assessore regionale Fabiano Amati, rappresenta un ulteriore miglioramento nella qualità dell’assistenza sanitaria pubblica.
Riabilitazione in piscina: un servizio essenziale
La ripresa delle terapie in acqua è una svolta significativa per il Centro, in quanto la piscina rappresenta un ambiente ideale per la riabilitazione di pazienti con gravi problemi motori. Questa novità si inserisce in un più ampio piano di incremento delle prestazioni sanitarie, che include l’ampliamento dei trattamenti per i codici 75, 56 e 26, oltre ai servizi per il Day Hospital (DH) per adulti e pediatrici, che potranno assistere almeno 15 pazienti al giorno.
Il problema delle liste d’attesa e dei posti non occupati
Nonostante i progressi, resta aperta una questione cruciale: come mai i 46 posti per codice 75, destinati a pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite e traumatismi cranioencefalici, non vengono completamente occupati, nonostante le lunghe liste d’attesa? Amati solleva il dubbio sulla gestione delle assegnazioni da parte delle ASL pugliesi, evidenziando il problema dei ricoveri presso centri privati convenzionati prima che vengano esauriti i posti nelle strutture pubbliche.
Verso un centro d’eccellenza
Secondo Amati, il percorso per rendere il Centro di Ceglie un punto di riferimento per la riabilitazione è già avviato. Tuttavia, è necessario continuare a lavorare con determinazione per ottimizzare l’uso delle risorse pubbliche e garantire cure adeguate a tutti i pazienti.
Il potenziamento dei servizi pubblici, oltre a migliorare la qualità dell’assistenza, potrebbe anche ridurre il fenomeno dei “viaggi della speranza”, che costringono molti pazienti pugliesi a cercare cure fuori regione. La riattivazione della piscina rappresenta quindi un primo, significativo passo, ma rimane fondamentale risolvere il problema della mancata copertura dei posti disponibili per garantire un accesso equo alle cure.