Il Centro Grandi Ustioni del Perrino di Brindisi declassato: le dichiarazioni di Luigi Caroli

Brindisi, sotto accusa la gestione del Centro Grandi Ustioni
Il Centro Grandi Ustioni dell’ospedale Perrino di Brindisi, considerato per anni un’eccellenza sanitaria nel Mezzogiorno, è stato declassato da Unità Operativa Complessa a Unità Operativa Semplice, accorpato al reparto di Chirurgia Plastica. Una decisione sancita dalla delibera n.1 dell’8 gennaio 2025, firmata dal direttore generale della ASL di Brindisi, Maurizio De Nuccio. La notizia ha suscitato indignazione, tra cui quella del consigliere regionale e presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli, che ha espresso con forza il proprio disappunto.

Una decisione che penalizza l’eccellenza
Secondo Caroli, il Centro Grandi Ustioni rappresentava non solo un fiore all’occhiello della sanità brindisina, ma anche un punto di riferimento strategico per l’intero Sud Italia. “Era l’essenza stessa dell’ospedale Perrino”, afferma Caroli, sottolineando che il reparto ha sempre offerto assistenza d’eccellenza nonostante le difficoltà del sistema sanitario locale.

Un inizio d’anno con un “declassamento”
Caroli non usa mezzi termini per definire la scelta della direzione sanitaria: un “declassamento” che, a suo avviso, rischia di privare Brindisi di una struttura in grado di attrarre personale sanitario di alto livello. “È paradossale”, continua il consigliere, “che mentre altri reparti, come la Radiologia Interventistica, vengono potenziati per attrarre specialisti, il Centro Grandi Ustioni venga invece ridimensionato”.

Le motivazioni del declassamento
Alla base della decisione della ASL vi sarebbe, secondo quanto riportato, la cronica carenza di personale sanitario. Tuttavia, Caroli sottolinea l’incoerenza di una strategia che sembra andare contro l’interesse generale: “Declassando il reparto, si rischia di ridurre ulteriormente l’attrattività del Perrino per i professionisti di alto profilo, creando un circolo vizioso di declino”.

Richiesta di chiarezza e intervento della Regione
Il consigliere regionale ha inoltre sollevato dubbi sulla legittimità della delibera, chiedendosi se questa scelta sia stata condivisa con l’assessorato e il dipartimento regionale. “Mi risulta che la Regione non abbia deliberato nulla in tal senso. La ASL può davvero agire in autonomia, ignorando le politiche regionali?” Caroli ha annunciato una visita al direttore generale De Nuccio per ottenere risposte e ha chiesto all’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Piemontese, di intervenire per fare chiarezza sulla vicenda.

Un appello per il futuro del Perrino
L’appello di Caroli si rivolge non solo alle istituzioni regionali ma anche ai cittadini, affinché non venga sottovalutato il rischio di perdere una struttura di eccellenza come il Centro Grandi Ustioni. “Una scelta miope come questa non solo impoverisce la sanità locale, ma penalizza anche i pazienti che da anni trovano nel Perrino un punto di riferimento per cure altamente specializzate”.

In attesa di risposte ufficiali, il caso resta al centro del dibattito politico e sanitario, con la speranza che il declassamento non segni l’inizio di un’ulteriore perdita per il sistema sanitario del Sud Italia.

di admin

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